Il Rogo di Primavalle fu un tragico evento avvenuto il 16 aprile 1973 nel quartiere romano di Primavalle, quando militanti di Potere Operaio appiccarono il fuoco all'abitazione di Mario Mattei, segretario della sezione locale del Movimento Sociale Italiano (MSI). Nell'incendio persero la vita due dei suoi figli: Virgilio Mattei, di 22 anni, e Stefano Mattei, di 8 anni.
L'evento è considerato uno degli episodi più violenti degli Anni di Piombo. La motivazione principale fu legata al clima di forte tensione politica e sociale dell'epoca, in cui si scontravano gruppi di estrema destra e di estrema sinistra. Mario Mattei era un bersaglio per via del suo ruolo attivo nel MSI, considerato un partito neofascista.
Gli autori materiali dell'attentato furono Amerigo Ventura, Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo, militanti di Potere Operaio. Il processo giudiziario fu lungo e complesso. Achille Lollo e Marino Clavo furono condannati in via definitiva per omicidio volontario, mentre Amerigo Ventura fu condannato per concorso in omicidio. Manlio Grillo, invece, fu prosciolto.
Il rogo di Primavalle è un evento ancora oggi molto discusso e controverso, simbolo della violenza politica che caratterizzò quel periodo storico. La memoria delle vittime viene onorata ogni anno con commemorazioni e iniziative per ricordare la tragedia.
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